un carillon di una calza befana cantava il nostro addio
nell'insistenza la sentivo vicina, non un ora di più in quella
gelida sera,
cercavo invano di riprendere un amore lontano.
Una
lacrima scendeva lugo il mio viso provato e lei,
la durezza di una
vita disattenta mi teneva distante.
Neanche i dolcumi resero i suoi
occhi brillanti,
gli stessi occhi che uno spuntar di febbraio mi
abbagliavano.
Al completo giro della terra mi manca anche questo
momento,
lo cerco nella canzone di quel carillon,
e riscaldo il mio
viso con la solita lacrima,
unica mia consolazione al mio senso di
colpa.....
per averla lasciata andare.
(Gianni Martone)