L'uomo dai sette spiriti

Il suo corpo, un involucro nel quale entravano e uscivano spiriti, talvolta spiritosi, talvolta drammatici o seri, e dettavano i suoi umori. La sua mente, corridoi sgombri con porte aperte, nella quale ci potevi correre, saltellare, ballare o fermarti ad ascoltare il vento, che aleggiava entrando dalle orecchie. La sua bocca, di alito caldo e lingua bollente, sulla quale rimbalzavano parole come pietre incandescenti, che ti potevano riscaldare se non eri così cieco da scottarti. I suoi occhi, vetri trasparenti talvolta lavati da lacrime detergenti, che entravano nella tua mente per scorgere o cercare il tuo io , che tu continuamente nascondevi dietro a occhiali come telescopi. Naso che cercava il profumo del sudore, quasi a sentire il sapore del corpo, come un cane che annusa cibo, solo per capire. Tu lo amasti, ma poi capisti che non potevi catturarlo come un uccello in gabbia che cinguetta di abitudini, e lo lasciasti volare come il vento, che soffia su foglie aggrappate e crea movimento, per i tuoi occhi stupiti e soddisfatti. Ma lui non ha tempo, non è mai esistito se non nella tua mente.
(Maurizio Russo)